martedì 6 marzo 2018

Spesometro 2017 e Privacy



La privacy dei contribuenti non può essere violata. Non è ammissibile che, in fase di invio dello spesometro 2017, fosse possibile la pubblica consultazione di dati personali dei contribuenti. È il grido d’allarme lanciato dal Garante per la privacy, che ha riscosso anche il plauso del CNDCEC. Gli accadimenti legati al funzionamento del servizio Fatture e Corrispettivi hanno posto con forza il tema della direzione che si è inteso dare al sistema fiscale. Pertanto si sono avviati alcuni accertamenti ispettivi al fine di individuare cause, responsabilità e impatto sui contribuenti.

Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, il Garante per la privacy Antonello Soro ha richiamato l’attenzione sui gravi accadimenti che hanno riguardato il primo invio dello spesometro 2017. Si è trattato di una violazione della privacy dei contribuenti in fase di invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (l’adempimento, per quanto concerneva i dati relativi al primo semestre 2017, è scaduto lo scorso 5 ottobre).

Lo stesso Garante ha peraltro evidenziato che erano ancora in corso gli accertamenti ispettivi aventi lo scopo di individuare cause, responsabilità e impatto sui contribuenti. Giusto promuovere il processo di innovazione tecnologica, di modernizzazione e informatizzazione della macchina fiscale del sistema Italia, tuttavia va al contempo va garantita la salvaguardia dei diritti inalienabili dei cittadini, fra i quali va certamente annoverato il diritto alla tutela dei propri dati personali.

Il Garante per la privacy in particolare, nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Gentiloni, marcando l’assoluta gravità della violazione dei dati personali, ha messo in evidenza che i rischi derivanti dalla gestione dei sistemi informativi possono essere assai rilevanti, specialmente laddove la stessa gestione non sia accompagnata, in maniera costante, da una profonda attenzione agli aspetti di sicurezza e protezione degli stessi dati personali.

CNDCEC, Miani: giusto l’allarme su sicurezza banche dati PA 

 

Che "Il forte allarme lanciato dal Garante delle privacy Antonello Soro sulla sicurezza delle banche dati della P.A. è giusto e opportuno”lo ha ribadito anche il presidente del CNDCEC Massimo Miani, che sottolinea come sia “estremamente importante che la denuncia del Garante prenda spunto da questo incidente alla piattaforma Sogei per lo spesometro che noi per primi abbiamo denunciato”. 

“La presa di posizione di Soro certifica di fatto la gravità della situazione creatasi in questo frangente sul fronte spesometro.  Un adempimento sulla cui complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri interlocutori istituzionali. Quanto accaduto, anche sul fronte della privacy, pone con forza il tema della direzione che si vorrà dare al nostro sistema fiscale”. 

I commercialisti ormai da decenni sono garanti del processo di modernizzazione e informatizzazione della macchina fiscale del nostro Paese e sono pienamente consapevoli che la crescita ulteriore dello scambio telematico dei dati e l'interconnessione delle banche dati pubbliche sia la strada da perseguire. Ma", conclude Miani, "questo processo deve garantire certezze e tutele per i contribuenti, in un quadro di analisi di costi e benefici e di semplificazione e alleggerimento del peso degli adempimenti per contribuenti e professionisti. Si tratta di una riflessione strategica che la politica non può più rinviare”.

Fonte: IPSOA

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