La privacy
dei contribuenti non può essere violata. Non è ammissibile che, in fase di
invio dello spesometro 2017, fosse possibile la pubblica consultazione di dati
personali dei contribuenti. È il grido d’allarme lanciato dal Garante per la privacy,
che ha riscosso anche il plauso del CNDCEC. Gli accadimenti legati al
funzionamento del servizio Fatture e Corrispettivi hanno posto con forza il
tema della direzione che si è inteso dare al sistema fiscale. Pertanto si sono
avviati alcuni accertamenti ispettivi al fine di individuare cause,
responsabilità e impatto sui contribuenti.
Con una lettera
indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, il Garante per la privacy Antonello Soro ha richiamato
l’attenzione sui gravi accadimenti che hanno riguardato il primo invio dello spesometro 2017. Si è
trattato di una violazione
della privacy dei
contribuenti in fase di invio dei dati delle fatture emesse e
ricevute (l’adempimento, per quanto concerneva i dati relativi al primo
semestre 2017, è scaduto lo scorso 5 ottobre).
Lo stesso Garante ha
peraltro evidenziato che erano ancora in corso gli accertamenti ispettivi
aventi lo scopo di individuare cause, responsabilità e impatto sui
contribuenti. Giusto promuovere il processo di innovazione tecnologica, di
modernizzazione e informatizzazione della macchina fiscale del sistema Italia,
tuttavia va al contempo va garantita la salvaguardia dei diritti inalienabili
dei cittadini, fra i quali va certamente annoverato il diritto alla tutela dei
propri dati personali.
Il Garante per la privacy
in particolare, nella lettera indirizzata al Presidente del Consiglio
Gentiloni, marcando l’assoluta gravità della violazione dei dati personali, ha
messo in evidenza che i rischi derivanti dalla gestione dei sistemi informativi
possono essere assai rilevanti, specialmente laddove la stessa gestione non sia
accompagnata, in maniera costante, da una profonda attenzione agli aspetti di
sicurezza e protezione degli stessi dati personali.
CNDCEC, Miani: giusto l’allarme su sicurezza banche dati PA
Che "Il forte
allarme lanciato dal Garante delle privacy Antonello Soro sulla sicurezza delle
banche dati della P.A. è giusto e opportuno”lo ha ribadito anche il presidente
del CNDCEC Massimo
Miani, che sottolinea come sia “estremamente importante che la
denuncia del Garante prenda spunto da questo incidente alla piattaforma Sogei
per lo spesometro che
noi per primi abbiamo denunciato”.
“La presa di posizione di
Soro certifica di fatto la gravità
della situazione creatasi in questo frangente sul fronte
spesometro. Un adempimento sulla cui
complessità avevamo immediatamente messo in guardia tutti i nostri
interlocutori istituzionali. Quanto accaduto, anche sul fronte della privacy,
pone con forza il tema della direzione che si vorrà dare al nostro sistema
fiscale”.
I commercialisti ormai da
decenni sono garanti del processo di modernizzazione e informatizzazione della
macchina fiscale del nostro Paese e sono pienamente consapevoli che la crescita
ulteriore dello scambio telematico dei dati e l'interconnessione delle banche
dati pubbliche sia la strada da perseguire. Ma", conclude Miani, "questo
processo deve garantire certezze e tutele per i contribuenti, in un quadro di
analisi di costi e benefici e di semplificazione e alleggerimento del peso
degli adempimenti per contribuenti e professionisti. Si tratta di una
riflessione strategica che la politica non può più rinviare”.
Fonte: IPSOA
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