martedì 9 gennaio 2018

PLE ed uso dei DPI anticaduta nei recuperi di emergenza



Per quanto riguarda le procedure per il recupero degli occupanti delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE), del recupero attraverso i comandi da terra ed delle procedure in caso di mancanza di energia, a volte, nei luoghi di lavoro c’è anche la possibilità che possa essere necessario un recupero di emergenza con uso di DPI anticaduta. Ed infatti se “l'adozione corretta dei DPI anticaduta all'interno del cestello della PLE è sufficiente a scongiurare la proiezione dell'operatore al di fuori del cestello stesso”, nei casi in cui “a causa di un uso non corretto dei DPI anticaduta l'operatore sia sbalzato al di fuori del cestello” può essere necessario il recupero in emergenza con l'uso di DPI di discesa.

In merito a questa tematica specifica, a presentare una specifica procedura per il recupero di emergenza con l’uso di DPI di discesa, nell’utilizzo di piattaforme di lavoro, è una pubblicazione, realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche, con la collaborazione di IPAF (International Powered Access Federation), dal titolo “ PLE nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri temporanei o mobili”. E la procedura presentata è tratta, in particolare, dal volume “Sistemi di protezione contro le cadute campi di applicazione dispositivi e tecniche - manuale d’uso”, a cura di Marco Vallesi.

 Nel documento si ricorda innanzitutto la dotazione necessaria per il recupero dell’infortunato tramite l’uso di dispositivi di soccorso. Una dotazione costituita da:
  • “sistema di presa del corpo: en 361;
  • collegamento: cordino 354 (certificato per fattore di caduta 1) o 358 all’anello dorsale;
  •  connettori: en 362 di cui quello di ancoraggio in acciaio;
  • elmetto di protezione per l’industria con sottogola: en 397;
  • kit di salvataggio composto da: sacca di contenimento; fune EN 1891, tipo a); dispositivo di discesa per salvataggio (discensore) EN 341, di classe a); tre connettori EN 362; ancoraggio temporaneo EN 795 b (a fettuccia o a cordino regolabile); tronchese (munito di cordino di collegamento)”. 

 Riguardo alla scelta del kit o dei componenti da assemblare consigliati per l’uso nelle PLE si indica che un sistema di salvataggio evacuazione “può essere assemblato in modo inseparabile, separabile o integrato in un sistema di protezione per l’arresto delle cadute. Nel caso in cui si scelga un sistema inseparabile, verificare se monouso. Nel caso in cui si scelga un sistema separabile, predisporre e testare l’assemblaggio prima dell’uso”. Nel documento sono forniti utili indicazioni per la preparazione e la verifica del kit.

È poi riportata un’analisi delle possibili circostanze definite “emergenza” in relazione alla loro gestione.
Ad esempio relativamente all’evacuazione:
1. “Anomalia del sistema meccanico a comando remoto (con operatore al suolo) - autoevacuazione;
2. Anomalia del sistema meccanico a comando diretto (operatore in quota da solo) - autoevacuazione;
3. Pericolo imminente per inclinazione pericolosa in seguito alla perdita di stabilità della macchina - autoevacuazione;
4. Pericolo imminente per condizioni meteorologiche avverse con Anomalia del sistema meccanico a comando remoto o diretto - autoevacuazione;
5. Pericolo imminente per rischi interferenziali, per errore di valutazione, per la presenza di linee elettriche, condutture, organi in movimento - valutazione della possibilità di agire ancora sulla macchina o autoevacuazione”.
O relativamente al salvataggio:
1. Situazione di trattenuta all’esterno - recupero a bordo o salvataggio statico;
2. Situazione di sospensione - gestione del salvataggio con il cestello o salvataggio statico;
3. Situazione di sospensione inerte - salvataggio autonomo”.

Si rimanda ad una lettura integrale del documento, che riporta molti dettagli e immagini esplicative.

Fonte: INAIL

Nessun commento:

Posta un commento