martedì 28 giugno 2016

HEALTH AND LABOUR POLICY EVALUATION (HLPE) 2017



Dal 1° al 3 Febbraio 2017 L’Istituto Francese per la Ricerca e l’Innovazione nell’Economie della Salute (Irdes) organizzerà a Parigi, presso la Città Universitaria Internazionale che si trova al numero 17 di boulevard Jourdan - 75014, il Workshop internazionale sulla Valutazione delle Politiche in materia di Salute e Lavoro (Health and Labour Policy Evaluation – HLPE 2017).

Avendo a che fare con un ambiente economico che li sottopone a sempre nuove sfide, molti paesi hanno  adottato nuove politiche in materia di lavoro, salute e welfare. Tali politiche influenzano il benessere e l’ineguaglianza sociale dei singoli individui e non sono ancora state comprese a pieno. Il concepimento e la realizzazione di una politica di tale tipo richiede, infatti, una conoscenza dettagliata dei rapporti tra il mercato del lavoro e la salute pubblica. 

Lo scopo di questo Workshop del 2017 è quello di offrire un forum per presentare, discutere e comunicare le nuove scoperte e le loro implicazioni per le politiche pubbliche, attraverso una vasta gamma di questioni nel campo delle economie del lavoro e della salute. 

Gli argomenti affrontati dal Workshop includono, ma non sono limitati a: salute sui luoghi di lavoro, determinanti dell’assenza di malattie, incentivi ai lavoratori per frenare le assenze e le inabilità, flessibilità della sicurezza e benessere, impatto sugli stati di salute e di inabilità dei percorsi dei lavoratori, invecchiamento e partecipazione dei lavoratori, pensionamento e salute, assicurazioni sull’inabilità e partecipazione al mercato del lavoro, retribuzione dei lavoratori, valutazione delle politiche e confronto tra i paesi in merito a tutte le suddette questioni.

Comitato Scientifico:

  • Eve Caroli (Professor of Economics at University of Paris-Dauphine, PSL-University of Paris-Dauphine, LEDa-LEGOS, Paris School of Economics and IZA); 
  • Monica Galizzi (Professor of Economics at University of Massachusetts Lowell and Senior Associate at Center for Women & Work, University of Massachusetts Lowell); 
  • Pierre Koning (Professor of Economics at VU University Amsterdam and Associate Professor at Leiden University, IZA and Tinbergen Institute); 
  • Christine le Clainche (Professor of Economics at University of Lille, LEM, Umr cnrs 9221, Hospinomics, LEDa-LEGOS and CEE); 
  • Marc Perronnin (Senior Research Fellow at Irdes); 
  • Émile Tompa (Senior Researcher at Institute for Work & Health, Co-director of the Centre for Research on Work Disability Policy, Associate professor at McMaster University and Dalla Lana School of Public Health).


Fonte: Irdes

martedì 21 giugno 2016

AMBIENTE LAVORO



AMBIENTE LAVORO è il Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che si svolgerà dal 19 al 21 Ottobre 2016 alla Fiera di Bologna.

Si tratta dell’unica manifestazione fieristica italiana dedicata alla promozione della salute e del benessere sul posto di lavoro, è da oltre 20 anni il punto di riferimento per gli addetti del settore. Ambiente Lavoro crede nella formazione come mezzo per radicare la cultura della sicurezza e per rafforzare di conseguenza il tessuto economico del Paese. Tra i temi portanti del 2016 anche sicurezza ambientale, sicurezza stradale e benessere lavorativo.

Vediamo alcune cifre relative all’edizione 2015: 14.637 visitatori, 169 espositori diretti, 421 prodotti e servizi, 232 corsi, convegni e seminari, 696 ore di formazione, 43 partner tra istituzioni e associazioni coinvolte.

I Focus dell'edizione 2016 saranno: 

AMBIENTE SICURO -Tecnologie e soluzioni a tutela dell’ambiente nelle attività produttive

- Analisi e controllo dei rischi ambientali
- Bonifiche delle acque e siti contaminati
- Depurazione acqua post lavorazione e riutilizzo
- Depurazione dell’aria
- Protezione ambientale da rumore, polveri, fumi-gas-vapori
- Smaltimento e recupero rifiuti industriali

STRADE SICURE - Prodotti e servizi per la sicurezza stradale

- Barriere di sicurezza e stradali
- Controllo satellitare
- Mezzi, dispositivi e accessori per il trasporto

- Etilometri
- ITS (Intelligent Traffic System)
- Radio frequency identification
- Servizi di gestione e noleggio di flotte aziendali
- Scuole di guida sicura
- Sistemi di avviso e segnalazione
- Sistemi di navigazione gps e mappe digitali

CANTIERE SICURO - Tecnologie, prodotti e servizi per la sicurezza in edilizia

- Dispositivi di protezione individuale
- Dispositivi di protezione alla fonte
- Attrezzature e utensili da lavoro
- Linee vita e protezioni anticaduta
- Attrezzature per sollevamento e trasporto
- Segnaletica
- Sistemi di protezione dalle malattie professionali
- Software per la gestione della sicurezza

NO FIRE - Prodotti e servizi per l’antincendio

- Allarmi e prodotti antincendio
- Compartimentazione
- Estinzione

- Evacuazioni fumi e gas
- Organizzazione della protezione dal fuoco
- Prevenzioni incendi
- Protezioni da esplosioni
- Abbigliamento protettivo
- Attrezzature per la respirazione

martedì 14 giugno 2016

Malattie professionali nel settore trasporti



Appare quanto meno incomprensibile che nel 2012 il numero delle malattie professionali nel settore trasporti e magazzini si sia attestato a 1.766 denunce inviate all’INAIL, a fronte, potremmo dire, di alcune centinaia di migliaia di addetti. Eppure è proprio così. Una realtà difficile da quantificare se si considera che non ci sono soltanto gli autisti di mezzi pubblici.
Nel comparto, infatti, lavorano camionisti di piccole e piccolissime aziende, anche a conduzione familiare, che trasportano merci o persone da un capo all’altro dell’Italia, ma anche oltre confine. L’INCA, insieme alla FILT CGIL, ha voluto approfondire, avviando una indagine a campione per capire quali sono le reali condizioni di lavoro. Al momento sono stati raccolti quasi 200 questionari, con la stessa modalità già ampiamente sperimentata in altri comparti produttivi (sanità, lapidei, agricoltura ecc.) .

I trasportatori di merci e persone denunciano condizioni di lavoro che vanno oltre i limiti stabiliti nei diversi contratti di lavoro: non vengono rispettate le pause di riposo, guidando anche per 12 o 16 ore continuative; spesso gli automezzi sono obsoleti, ma anche quando il parco macchine è rinnovato, resta alta la percentuale di coloro che accusano patologie a carico della colonna vertebrale, per posture scorrette, dovute a sedili dannosi per la salute.

Stando ai dati ufficiali dell’INAIL, nel 2012, su 1.766 denunce di malattie professionale, 1.380 sono riconducibili a patologie osteo-articolari e muscolo tendinee (1.380); seguono quelle del sistema nervoso e degli organi di senso (158, di cui 137 casi di ipoacusie da rumori). Infine, 15 casi di disturbi psichici, anche dovuti da stress cronico. A questi si aggiungano gli ottanta morti, di cui sessanta provocati da incidenti stradali.

Fin qui i dati ufficiali dell’INAIL che, tuttavia, rappresentano una minima parte di ciò che avviene quotidianamente. Il campione esaminato dai medici legali dell’INCA, infatti, sulla base di circa 200 questionari compilati dai lavoratori di Frosinone, Ragusa, Genova, Alessandria, Latina e Milano fa emergere una realtà nascosta, ma molto insidiosa.

Per esempio, si è rilevata l’assenza completa dell’infortunio stradale, tra le cause delle patologie correlate al lavoro. Eppure, il 42 per cento degli intervistati dichiara che i danni alla salute sono da ricondurre a questo tipo di incidenti. Non può meravigliare, quindi, che soltanto 5 lavoratori hanno avuto un riconoscimento di malattia professionale.

Del campione colpisce anche l’età: gli autisti non sono giovani e hanno alle spalle molti anni di servizio (oltre 12 anni di lavoro nel settore) e sono pochissimi quelli assunti dopo il 2000. Dall’analisi delle singole risposte è emerso che i disturbi maggiormente riscontrati sono: il 70 per cento al rachide lombare, il 50 per cento al rachide cervicale e, probabilmente, per un problema di ergonomia del posto di lavoro, il 25 per cento accusa dolori alle spalle e al fondo schiena alla fine di ogni turno di lavoro. Ciononostante, in presenza di fenomeni acuti di ernie, l’evento non viene denunciato come infortunio.

Aiuta a comprendere le difficoltà di sviluppare una nuova cultura della sicurezza, l’atteggiamento del lavoratore stesso che non segnala i disturbi al medico competente (che è di nomina aziendale), privilegiando la scelta di rivolgersi al medico di famiglia. Una figura vissuta come "neutrale" che fa attenuare la paura di diventare inidoneo alla mansione e, quindi, di perdere il posto di lavoro. Timore percepito da tutti gli autisti intervistati che, non a caso, dichiarano di cambiare "soventemente" datore di lavoro.


Fonte: INCA

martedì 7 giugno 2016

Rischi emergenti e lavori verdi



L’effettiva prevenzione dei rischi nuovi ed emergenti  sui luoghi di lavoro richiede informazioni aggiornate ed affidabili riguardo alla comparsa di nuovi rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, e già dai primi anni 2000 sta sviluppando un filone di ricerca su questi argomenti.

L’Osservatorio europeo dei rischi L’Osservatorio europeo dei rischi si trova in una posizione unica per l’analisi delle informazioni sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro in Europa e ciò consente: Lo sviluppo di una visione generale paneuropea delle tendenze e delle difficoltà comuni. L'anticipazione del cambiamento. L’identificazione di nuovi potenziali rischi. 

Queste informazioni consentono ai ricercatori e ai professionisti di valutare le modifiche nella tecnologia e nella società e il loro probabile impatto sul lavoro. Fornisce inoltre informazioni ai politici, ai governi degli Stati membri, ai datori di lavoro e ai partner sociali, al fine di aiutarli ad anticipare i rischi e adottare le misure per mitigarli. 

Tra i suddetti rischi rientrano sia quelli ignorati in precedenza, causati da cambiamenti sociali/tecnici o dalla scoperta scientifica, sia problemi esistenti che diventano rischi a causa di una diversa percezione collettiva. Si considerano in aumento se aumentano: la diffusione di pericoli che danno luogo a rischi, l’esposizione individuale ai rischi o l’impatto dei pericoli sulla salute.

Diversi lavori dell’EU-OSHA hanno incluso uno studio prospettico per comprendere meglio i rischi emergenti, analizzando ad esempio i lavori verdi, che comprendono un'ampia gamma di impieghi in settori differenti e coinvolgono una forza lavoro diversificata e possono essere intesi come un contributo alla salvaguardia o al ripristino ambientale. 

I lavori “verdi” possono comprendere occupazioni che contribuiscono a proteggere gli ecosistemi e la biodiversità, a ridurre il consumo di energia e di materie prime o a ridurre i rifiuti e l’inquinamento e devono garantire condizioni di lavoro sicure, sane e dignitose, al fine di contribuire a una crescita davvero intelligente, sostenibile e inclusiva e conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020 della Commissione europea.

 Un nuovo studio esplorativo volto ad ottenere una prospettiva di nuovi ed emergenti rischi e difficoltà legati alla SSL è stato pubblicato dalla OSHA e dal suddetto studio sono emerse raccomandazioni per argomenti che potrebbero essere oggetto di una futura ricerca in merito a questo tipo e suggerimenti e circa le metodologie più appropriate da utilizzare in futuro. 

Lo studio ha preso in considerazione i cambiamenti imprevedibili nella natura del lavoro, si è collegato all’incertezza economica continuativa derivante dalla crisi finanziaria globale e ha preso in esame i cambiamenti di natura societaria, politica, economica e tecnologica.

Fonte: OHSA