Il D.P.C.M. 10 agosto 2016 mette a fuoco la capacità complessiva di
trattamento degli impianti di incenerimento di rifiuti urbani e assimilabili in
esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché il fabbisogno residuo.
Incenerimento rifiuti:
fotografato il rapporto domanda/offerta degli impianti di incenerimento rifiuti
in Italia. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri
del 10 agosto 2016 individua la capacità complessiva di
trattamento degli impianti di incenerimento rifiuti urbani e assimilabili
in esercizio o autorizzati a livello nazionale, nonché il fabbisogno
residuo da coprire mediante la realizzazione di impianti di incenerimento
rifiuti con recupero di rifiuti urbani e assimilati.
In due distinte tabelle (A e B) sono riportati,
rispettivamente, gli elenchi degli impianti autorizzati "in esercizio
" e "non in esercizio", mentre la tabella C riguarda l'individuazione, la localizzazione e la
capacità degli impianti da realizzare o da potenziare per
soddisfare il fabbisogno residuo nazionale.
I tre allegati, invece, mettono a fuoco:
- la capacità attuale di trattamento nazionale degli impianti di incenerimento rifiuti urbani e assimilati in esercizio o autorizzati non in esercizio alla data novembre 2015;
- il fabbisogno residuo di incenerimento rifiuti urbani e assimilati;
- l'individuazione degli impianti da realizzare o da potenziare per soddisfare il fabbisogno residuo nazionale di incenerimento rifiuti urbani e assimilati.
Chiude l'appendice I relativa alla capacità di trattamento degli
impianti di incenerimento rifiuti urbani e assimilati in esercizio.
Fonte: Ambiente
& Sicurezza Web
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